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Cura della carie: sapere dove la patologia attacca il dente

A cura di Emoform

L’importanza dell’igiene orale quotidiana, attraverso un corretto uso di spazzolino, filo interdentale e collutorio, non va mai dimenticata.

Rimuovere costantemente la placca, infatti, consente di tenere sotto controllo la proliferazione dei batteri. Questi, reagendo con gli zuccheri contenuti negli alimenti, producono acidi che attaccano lo smalto, il rivestimento che avvolge i nostri denti. L’indebolimento dello smalto permette alla carie di formarsi più facilmente. Per una corretta prevenzione, fondamentale per non arrivare alla fase di cura della carie, è importante sapere quali sono i punti in cui questa attacca più frequentemente i denti, ovvero:

  • Superficie masticatoria: dove la placca rimane attaccata alle fessure dei denti, a seconda della loro morfologia. Nei più piccini accade spesso che la formazione della placca si concentri proprio qui, dove i più piccoli non amano fermarsi a lungo a spazzolare.
  • Spazio interdentale: dove è più difficile arrivare con lo spazzolino. Qui la placca si forma più facilmente e per evitare l’insorgere della carie è importante utilizzare filo interdentale o scovolino.
  • Radice esposta: in caso di retrazione gengivale (multifattoriale: scarsa igiene orale, parodontite, spazzolatura aggressiva, malattie genetiche, fumo, bruxismo) è più facile che la carie si faccia strada nella zona esposta della radice. Qui infatti, l’assenza dello strato protettivo dello smalto permette alla placca di proliferare e trasformarsi più velocemente in carie.

Leggi l’approfondimento su cura della carie e fluoroprofilassi.

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