La gengivite è propriamente un’infiammazione delle gengive. La causa principale di tale infiammazione è la placca batterica situata sul margine gengivale. Se la placca non viene rimossa, si calcifica formando il tartaro. Il tartaro a causa della sua porosità e della sua irregolarità favorisce l’adesione e l’accumulo di altra placca.
I sintomi
La reazione acuta è caratterizzata da eritema (arrossamento delle gengive), sanguinamento gengivale, dolorabilità diffusa alle arcate dentarie, edema (gonfiore delle gengive) e alitosi. Nel caso non vengano eliminati i fattori causali, cioè i batteri, la gengivite può diventare cronica e, in questo caso, la manifestazione più frequente è un aumento del volume gengivale, di tipo iperplastico.
Cosa fare
Il sanguinamento delle gengive è il primo campanello d’allarme di una condizione “non sana” delle gengive. È soprattutto durante lo spazzolamento degli elementi dentari che si verifica il sanguinamento, ma nei casi più gravi esso può essere anche spontaneo.
Le misure di igiene meccanica orale e professionale sono aspetti cruciali per il trattamento delle patologie gengivali causate dalla placca. Lo spazzolamento dei denti 2-3 volte al giorno dopo i pasti e l’utilizzo del filo interdentale almeno 1 volta al giorno riducono l’infiammazione e portano alla guarigione.
Un dentifricio fluorurato è uno strumento da poter utilizzare nelle pratiche quotidiane di igiene orale. Non è strettamente necessario utilizzare quotidianamente un collutorio; nel caso se ne avvertisse la necessità, meglio preferire prodotti per uso giornaliero, senza alcool e con una concentrazione di clorexidina nulla o scarsa (< 0,01%).
La migliore terapia? La prevenzione
L’educazione all’igiene orale è essenziale per la prevenzione primaria della gengivite. Il miglioramento nell’igiene orale può avvenire grazie alla stretta cooperazione tra il paziente e un professionista dentale, alla compliance del paziente e alle costanti visite di controllo dal dentista.