Il Dott. Vittorio Campolo ci parla dei rischi della parodontite per i fumatori, e del fumo come principale fattore predisponente alla malattia parodontale.
Il tessuto parodontale è formato dalle gengive, dall’osso alveolare e dal legamento parodontale. Ha come funzione fondamentale quella di mantenere il dente attaccato all’osso alveolare dei mascellari e di conservare l’integrità della mucosa orale.
Nell’osso alveolare, che è ricoperto dalle gengive, sono inseriti i denti, uniti ad esso per mezzo del legamento parodontale la cui funzione fondamentale è di fare da barriera contro l’attacco dei batteri e anche di ammortizzare e scaricare le forze masticatorie.
La malattia parodontale è un’infiammazione cronica della struttura parodontale e comporta la distruzione progressiva dei tessuti parodontali (gengivite, perdita dell’attacco del legamento parodontale, distruzione dell’osso alveolare) con aumento della motilità dentale fino ad arrivare alla perdita dei denti.
Il principale fattore predisponente alla parodontite, nonché fattore di rischio, è il fumo. Non è ancora chiaro se i danni causati dal fumo siano dovuti alla nicotina o alle svariate sostanze tossiche contenute nella sigaretta. E’ invece chiaro l’effetto infiammatorio causato dal calore. Il fumo sembra agire compromettendo palesemente la funzione difensiva, contro i batteri della placca, esercitata dai granulociti neutrofili e dalle immunoglobine A e G.
I fumatori presentano tasche parodontali più profonde, aumento della quantità di tartaro, maggiore distruzione del legamento parodontale, maggiore distruzione ossea rispetto ai soggetti non fumatori anche in presenza di uguale o, addirittura, minore infiammazione gengivale e quantità di placca batterica.
In breve: il fumo è il primo nemico da eliminare per la salute del nostro tessuto parodontale.