La parodontite, detta anche “piorrea” o “gengivite espulsiva”, è una patologia che colpisce il parodonto ossia le strutture di sostegno dei denti con la conseguente caduta di questi ultimi. Ciò che viene danneggiato è l’osso che via via perde di spessore e altezza, facendo sì che i denti passino gradualmente da un accentuato tremore alla caduta.
L’insorgere della patologia è legata a fattori ereditari, ma viene influenzata ampiamente dalle abitudini igieniche del paziente. I sintomi iniziali sono spesso poco appariscenti e identificabili: gengive che sanguinano abbondantemente anche senza apparente motivo; gengive che si abbassano lasciando scoperte superfici radicolari con conseguente aumento della sensibilità caldo/freddo.
Fa seguito una certa mobilità al tatto, soprattutto degli incisivi, i quali, tendono ad avanzare sventagliandosi con comparsa di diastema (spazio) fra un dente e l’altro. La comparsa dei primi sintomi può avvenire fra i 20/30 anni, si parla quindi di parodontosi “giovanile” dal decorso molto più destruente rispetto a quello in pazienti over 40. La prevenzione in questo caso può permettere il by-pass della patologia. Un’accurata igiene domiciliare accompagnata da sedute di ablazione con cadenza regolare e con sondaggio delle tasche gengivali da effettuare saltuariamente.
Intervenire in caso di parodontosi già conclamata oggi si può, mediante delle terapie mirate che sono poco traumatiche sia per il paziente che per i tessuti trattati. Si interviene con delle ablazioni eseguite con l’ausilio di un microscopio che consente all’operatore di rimuovere il tartaro in modo molto accurato sopra e sotto il margine gengivale. Fa seguito un numero di sedute da effettuare con il laser al fine di sterilizzare, in modo indolore, le superfici interessate. I risultati di questa tecnica, se eseguita scrupolosamente, sono ottimi e permettono alle gengive di assumere un colorito roseo proprio del tessuto sano.