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L’uso del collutorio nelle malattie parodontali

A cura di Marco Piscopo

Tra gli antisettici orali, meglio conosciuti come collutori, quelli a base di clorexidina sono di gran lunga i più studiati ed efficaci per l’inibizione della placca e per la prevenzione delle malattie parodontali. Ce ne parla il Dott. Marco Piscopo, dello Studio Dentistico Piscopo di Casoria.

La clorexidina generalmente viene utilizzata in due diverse concentrazioni:

  • 0,2% per 10 millilitri come terapia di attacco durante il trattamento chirurgico o la terapia parodontale;
  • 0,12% per 15 millilitri come trattamento prolungato;

In commercio si trovano anche gel parodontali a base di clorexidina con concentrazioni pari allo 0,2%.

Per questi composti a spiccata capacità antinfiammatoria sono stati rilevati alcuni effetti collaterali:

  • Una leggera pigmentazione che risulta di facile rimozione meccanica;
  • Casi di ipersensibilità alla clorexidina per i quali è consigliato un collutorio o dentifricio a base di sali minerali.

Il sodio monofluorofosfato e il fluoruro di sodio contenuti in questi collutori in forti concentrazioni svolgono un’azione astringente e antiedematosa sulle gengive, riducendo gonfiori e sanguinamento. Inoltre i composti salini aiutano a combattere la placca batterica.
In conclusione, questi presidi antisettici sono necessari sia in corso di terapia delle malattie parodontali sia per il mantenimento quotidiano della salute orale.

Ricorda: l’uso di un collutorio specifico per parodontite può essere un alleato prezioso per prevenire e contrastare i problemi causati da questa patologia.

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