Hai mai sentito parlare di dentina? E’ uno dei quattro elementi fondamentali dei nostri denti, insieme con lo smalto, la polpa dentale e il cemento. E’ la parte più consistente del dente, si trova sotto lo smalto e circonda la polpa dentale: la funzione della dentina è proprio quella di proteggere la polpa. E’ giallognola e il suo spessore condiziona il colore dei denti.
La dentina è un tessuto calcificato formato per il 70% da materiale inorganico, per il 18% di materiale organico e per il restante 12% di acqua. Ha una consistenza più porosa ed elastica dello smalto, ma allo stesso tempo è più fragile.
Scopriamo qualcosa in più su queste parte così fondamentale per la nostra salute orale.
A cosa serve
Che funzioni ha la dentina?
- Sostiene lo smalto.
- Trasmette alla polpa dentale gli stimoli provenienti dalle superfici esterne del dente, ovvero smalto e cemento.
- Protegge la polpa dentaria, difendendola dalle infezioni
Per quanto riguarda la seconda funzione, questa avviene attraverso i tubuli dentinali che sono dei piccolissimi canali all’interno della dentina. Questi tubuli partono dalla polpa dentale e arrivano allo smalto, strato più esterno della corona, e al cemento, strato più esterno della radice, trasmettendo così al centro del dente, gli stimoli che arrivano dall’esterno.
Per questo la dentina scoperta o danneggiata provoca sensazioni dolorose (il cosiddetto fenomeno dei denti sensibili) e velocizza i tempi di progressione delle carie.
I tre tipi di dentina
Esistono tre tipi di dentina:
- Dentina primaria, quella della parte superiore più esterna a diretto contatto con lo smalto. Si forma nella prima fase di strutturazione del dente fino a quando non è diventato funzionale
- Dentina secondaria, quella che protegge la radice del dente. Inizia a formarsi dopo la dentina primaria e dura quanto il dente
- Dentina terziaria, quella riparativa che si riforma se la dentina primaria si rovina per cause patologiche o traumatiche (per esempio in caso di bruxismo)
Come rinforzare la dentina e proteggere i denti
Che correlazione c’è tra carie e dentina? La carie, probabilmente lo sai già, è provocata dalla placca che si accumula sui denti favorendo la moltiplicazione dei batteri. Questi ultimi producono una serie di acidi che intaccano prima lo smalto e poi la dentina.
All’inizio non sentiamo dolore perché lo smalto non ha terminazioni nervose, soltanto il dentista può scovare infatti una carie allo stadio iniziale. Quando invece la carie raggiunge la dentina, la sintomatologia dolorosa si fa persistente. Bastano poi pochi giorni perché la carie raggiunga la polpa, e allora sì che il dolore sarà davvero difficile da ignorare. A quel punto però, il dentista dovrà probabilmente devitalizzare il dente. Per questo è importante eseguire visite di controllo periodiche, così che vengano identificate carie allo stadio iniziale, risolvibili con una semplice otturazione.
Come evitare tutto ciò? Ovviamente con una buona igiene orale tutti i giorni che riesce in parte a prevenire la formazione della placca e del tartaro proteggendo in questo modo anche la dentina.
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