Gli strumenti per l’igiene orale sono diversi, ma non hanno tutti la stessa importanza. La loro efficacia dipende anche dal corretto uso che se ne fa. La Dott.ssa Clara Lamattina, dello Studio Ruggirello di Palermo ci illustra come lo spazzolino assolva il compito di rimuovere meccanicamente i residui alimentari e la placca batterica.
Per essere efficace, lo spazzolino deve avere delle caratteristiche ben precise:
- Un manico dritto
- Una testina poco ingombrante
La dimensione della testina non dovrebbe superare i 26 mm di lunghezza e le setole dovrebbero essere abbastanza morbide. Non appena le setole si deformano e perdono la loro integrità, si deve cambiare spazzolino. Non aspettare mesi per cambiare lo spazzolino: più lo cambi meglio è, non solo per una questione funzionale, ma anche di igiene.
È importante che lo spazzolino dopo l’uso venga riposto in posizione verticale e in un luogo areato per permettere alle setole di asciugarsi, l’umidità infatti favorisce lo sviluppo dei batteri.
Gli spazzolini si classificano in morbidi, medi e duri a seconda dello spessore delle setole:
- Morbidi: sotto 0.18 mm
- Medi: tra 0,18 e 0,21 mm
- Duri: da 0,21 mm in su, non adatti in caso di gengiviti, denti sensibili o in presenza di retrazioni gengivali.
Ricorda che durezza delle setole ed eccessiva pressione durante il lavaggio, non sono sinonimi di maggiore igiene orale, infatti imprimendo troppa forza si possono causare lesioni ai tessuti molli e duri della bocca. Se le setole del tuo spazzolino nuovo dopo poco tempo assumono una direzione “sventagliata”, significa che stai utilizzando un’eccessiva pressione quando ti lavi denti.
Prima di spazzolare i denti usa il filo interdentale, in seguito passa lo spazzolino “a secco” per rimuovere più efficacemente i residui alimentari, infine usa lo spazzolino con il dentifricio per detergere. In assenza di particolari indicazioni, si consiglia l’uso di setole medie ma ricorda: ciò che conta di più sono la corretta modalità di spazzolamento e il tempo dedicato all’igiene orale.