L’alitosi – più comunemente chiamata alito cattivo – non è altro che la fuoriuscita dal cavo orale, durante gli atti respiratori e la fonazione, di un cattivo odore che può comportare stato ansiogeno e imbarazzo psicosociale per il soggetto che ne soffre.
Le cause dell’alitosi
In base alle cause, l’alitosi può essere definita in due modi:
- alitosi “genuina” o “vera”;
- alitosi “illusoria” o “alitofobia”.
La prima è classificata come alitosi fisiologica, causata da ristagno di saliva e putrefazione di residui di cibo durante la notte, con conseguente cattivo odore mattutino.
Oppure come alitosi patologica, dovuta a cause intraorali (gengivite o parodontite, carie, bocca secca, lesioni mucose) e cause extraorali (stati febbrili, infezioni del primo tratto respiratorio, faringiti, sinusiti, fibrosi cistica, diabete mellito, leucemia, malattie renali ed epatiche, ulcera peptica, ciclo mestruale, reflusso gastrico). La seconda è una condizione in cui i soggetti credono che il loro alito sia cattivo, con conseguente disagio sociale, nonostante i soggetti vicini e i clinici cui sottopongono il loro caso neghino l’esistenza del problema.
Infine specifichiamo che un’alitosi transitoria può essere dovuta anche dall’ingestione di alcuni cibi come aglio, cipolla, spezie o condimenti piccanti e dal consumo di tabacco e alcool.