DOMANDA COMPLETA
Da circa un anno soffro di fastidi alle gengive, risultano gonfie, arrossate e a volte in base ai cibi posso avvertire fastidio con i pasti (per esempio il pane croccante mi irrita le gengive). Occasionalmente noto piccole perdite di sangue con l’uso di spazzolino e filo interdentale.>
Fino ad ora ho eseguito pulizia dentale una volta l’anno, ma dopo l’ultima visita il dentista mi ha consigliato una pulizia ogni 3 mesi considerato che l’accumulo di tartaro evidente tra una pulizia e l’altra è elevato e l’ultima volta ho dovuto fare 2 sedute consecutive di pulizia per ottenere un buon risultato. Prima di ogni pulizia avverto molto fastidio alle gengive, che aumenta a causa dell’intervento di pulizia e si calma nelle settimane successive, senza mai sparire realmente. Dopo la pulizia uso sempre un collutorio a base di clorexidina.
Ho richiesto quindi una visita parodontologica durante la quale lo specialista mi ha diagnosticato una parodontite aggressiva ma in stadio iniziale, prescrivendomi un trattamento di pulizia approfondita in 3-4 sedute che terminerà con una cura antibiotica di pochi giorni per eliminare con certezza la potenziale carica batterica. La prima visita che farò in preparazione alle sedute di trattamento, prevederà delle indagini RX che a quanto ho capito dovrebbero evidenziare i punti esatti di maggior accumulo di tartaro sottogengivale. La mi domanda è: esistono degli esami specifici per evidenziare la parodontite e distinguerla dalla gengivite? La cura è molto costosa, non vorrei farla inutilmente…
Risposta:
Gent.ma Sig.ra Elisabetta,
la differenza tra gengivite e parodontite riguarda il coinvolgimento o meno dell’osso: nella gengivite è infiammata la gengiva che è gonfia e sanguina ma non è presente il riassorbimento osseo che caratterizza la malattia parodontale. Il riassorbimento osseo lo si evidenzia oltre che clinicamente col sondaggio parodontale, specialmente con le indagini radiologiche che giustamente le sono state prescritte. Il percorso programmato dal Parodontologo, che ha descritto, è più che corretto per la situazione sintomatologica che ha riportato. La malattia parodontale non è guaribile, come non lo è il diabete, ma è curabile ed è possibile tenerla sotto controllo seguendo le indicazioni cliniche del collega.
Grazie per averci contattato.